Il mondo è malato, malato nel corpo.

L’inquinamento, la deforestazione selvaggia, il surriscaldamento globale dovuto agli esseri umani l’ha fatto ammalare.
I sintomi fisici di cui soffre la terra sono gravi: inondazioni, tornadi, bombe d’acqua.
Scompaiono animali preziosi e appaiono isole di plastica nell’oceano. Intere popolazioni sono stremate dalla siccità e dalle epidemie legate alla povertà e alla fame. Come un corpo ferito la terra arranca ammalandosi in continuazione senza trovare una soluzione.

E il mondo è ammalato anche nell’anima.

Aumentano le guerre, e la rissosità fra le persone. Va di moda urlare le proprie ragioni e non si trova facilmente la gentilezza e l’ascolto. Sempre più isolati e individualisti, gli esseri umani hanno perso il contatto con i grandi ideali di amore, di supporto del prossimo, di collaborazione con gli altri.
Le principali caratteristiche umane: la sensibilità e l’intelligenza sembrano essere sostituite dai proclami  e dalle banalità, abbiamo perso la capacità di vedere e osservare le sfumature delle cose e dei problemi.

Come se soffrisse di una specie di demenza senile , il mondo invecchia senza saggezza.

E se il mondo è malato nel corpo e nell’anima  questo virus può costringerci ad una guarigione.

Come un attacco di colite che viene dopo aver mangiato cose indigeste per noi e ci avverte di cambiare alimentazione
Come un tumore che può essere l’occasione per un cambiamento di vita, come una sciatalgia che ci costringe a fermarci e ad ascoltarci, come una gastrite che ci fa rendere conto di quante cose non digeriamo della nostra vita e ci invita a trasformarci , come una vaginite che ci impedisce di far l’amore con il partner con cui abbiamo problemi da risolvere.

La malattia è un segnale, un avvertimento, ma anche un’occasione di crescita. Il corpo parla per salvare l’anima, la parte più vera di noi stessi.

E il Covid  può aiutare la terra, come una vasta malattia mondiale, pericolosa , dalla quale possiamo imparare a vivere meglio: un occasione per salvare il mondo dalla morte.

Con il Covid siamo rimasti chiusi in casa e molte persone hanno riscoperto i tempi lenti, fisiologici della vita. Molti adolescenti hanno apprezzato la vita in famiglia, molti padri hanno giocato coi figli…non tutti, non sempre, ma per molti è stata una occasione.  Diverse mie pazienti si sono rese conto di quanto fosse convulsa la vita che facevano, alcune hanno scoperto il proprio compagno e hanno ricucito e vivificato un rapporto che moriva per mancanza di tempo e di spazio. Si sono letti più libri, e viste più serie Tv che sono il cinema di queste ultime generazioni . Alcune famiglie si sono disgregate per il Covid, e i nodi sono venuti al pettine, così come a molti individui la solitudine ha fatto uscire le ansie e i disagi nascosti sotto una vita frenetica…anche in questo caso un’occasione: chi l’ha colta ha iniziato un percorso omeopatico o una psicoterapia, chi non ce l’ha fatta ha preso solo dei farmaci per non sentire più il disagio.

Anche ora il Covid ci fa sentire la mancanza degli altri: siamo costretti a stare lontani e abbiamo capito come è bello baciarci e abbracciarci, ci mancano le feste, il cinema e il teatro e persino la scuola è diventata importante per i ragazzi. La mancanza di qualcosa ci fa capirne il valore. I commessi dei negozi che sono riusciti a riaprire sono più gentili e felici di lavorare, anche la fatica ha di nuovo assunto la dignità che le spetta. E l’ecologia finalmente è diventata la prima notizia sulle nostre riviste, nei nostri discorsi, tutti , finalmente, diamo per scontato che l’economia globale distrugge le popolazioni più povere e il pianeta. Tutti sappiamo che gli aerei inquinano e il virus ci ha costretto a restare in Italia, ci ha insegnato a goderci le meraviglie che possediamo, forse siamo diventati anche un po’ più orgogliosi della nostra terra e meno polemici per ogni cosa.

Purtroppo non è tutto così bello e facile: le lobby farmaceutiche marciano a grandi passi verso un vaccino di dubbia efficacia e di ancor più dubbia innocuità guidate come sempre dal solo rendimento economico. I governi fanno scelte discutibili e non sempre coerenti con il bisogno di sostenibilità. Molte  persone guardano ancora con ostilità e paura chi è diverso e viene da lontano…come ogni malattia del corpo anche il Covid della terra porta con se sofferenze e scelte sbagliate. Come tutte le malattie comporta dolore e disfunzioni.

Ma è un’occasione per il pianeta. L’uomo è così malato che ha bisogno di segnali forti : i morti, i dubbi, la paura, l’incertezza, ci possono aiutare a fare chiarezza su quello che davvero vogliamo, come individui singoli e come umanità.

La confusione, il senso di precarietà, l’ansia per il futuro, la depressione  fanno da sempre parte dei processi di crisi, crisi come cambiamento, crisi per rinascere…..il vecchio si sa che non va più bene ma ancora non è chiaro il nuovo che vogliamo.

Ecco io credo che siamo in mezzo a questo mare, in cerca della rotta giusta per le nostre vite individuali e per il nostro pianeta malato. Stare in mezzo ad un mare in tempesta non è facile, ma a volte stare sempre fermi in un porto sicuro non porta a nessuna soluzione.