E’ per me sempre complesso descrivere questa professione, che si compone di tanti aspetti e interventi, sempre comunque fondati sulla relazione d’aiuto: al genitore, alla coppia, al bambino e all’adolescente, all’insegnante.
In tutti questi ambiti, il mio compito è quello di svolgere attività di educazione e formazione, proprie dell’attività pedagogica e della prevenzione, non quindi interventi di tipo medico o psicoterapeutico, con cui il Pedagogista collabora. Tali attività consentono, ogniqualvolta sia possibile, di restituire alla persona – bambino o adulto – competenza e consapevolezza riguardo alla propria vita, prevenendo la stabilizzazione di situazioni di disagio e, dunque, la necessità di interventi terapeutici. Perché sono convinta che prima di curare si può – e si deve – educare e formare.
Una parte del mio lavoro – intanto vi racconto questa – consiste nell’aiutare i genitori (e quindi anche i bambini) nello svolgimento del mestiere più difficile del mondo. Come?
* Rispondendo alle domande cruciali che assalgono i genitori alle prime armi ( e non solo !): avrò instaurato una buona relazione con il piccolo in questi primi mesi? E come ci dobbiamo comportare con la gelosia del fratellino/sorellina ? Quando può essere un buon momento per iniziare l’asilo? Parla poco/male, saranno necessari approfondimenti? Vuole sempre dormire con noi…faremo davvero il suo bene dicendo sempre sì? E le bizze frequenti, come le gestiamo? Ha appena iniziato la prima elementare…sarà pronto? Imparare a leggere ed a scrivere si sta rivelando piuttosto difficile…ci saranno difficoltà negli apprendimenti? E come la mettiamo con i compiti per casa? …
* …Ma anche alle domande di chi ha figli grandicelli…: inizia la scuola media, ma come fare per acquisire un buon metodo di studio? Come rispondiamo al suo crescente desiderio di libertà? Siamo alle prese con la scuola superiore…e lui/lei sembra sempre arrabbiato e cambia umore in continuazione…come possiamo aiutarlo senza invadere il suo bisogno di autonomia?…
* Cercando insieme soluzioni possibili per la gestione dei momenti di crisi: ci stiamo separando…come dirlo a nostro figlio/a? Come aiutarlo a sentire che per lui/lei come genitori ci saremo sempre? Come gestire il conflitto e la sofferenza inevitabile in modo costruttivo anziché distruttivo?…
*Altre volte l’aiuto ai bambini si svolge direttamente con loro, attraverso sedute individuali di counseling nelle quali possano esprimere emozioni, anche “distruttive e dolorose”, come rabbia, paura o tristezza, e constatare che, comunque, il loro mondo non crolla, trovando, nella relazione d’aiuto con il Pedagogista, un “testimone soccorrevole” in un momento di difficoltà, lavorando insieme per recuperare fiducia ed autostima.
*Con altri bambini, che hanno invece difficoltà scolastiche, lavoriamo per una adeguata valutazione degli apprendimenti, seguita eventualmente, quando la valutazione lo conferma, dalla diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) in collaborazione con il Neuropsichiatra Infantile e cerchiamo, insieme alla famiglia ed alla scuola, di rendere la lettura, la scrittura, il calcolo e tutte le attività di studio meno faticose, più produttive e (qualche volta) anche più divertenti.
Con loro svolgo attività individuali e laboratori in piccoli gruppi per lavorare in modo mirato sulle difficoltà manifestate, attivando l’apprendimento cooperativo tra i bambini (io ti insegno alcune cose e tu me ne insegni altre) e preservando la cosa più preziosa e delicata, in questi casi, la motivazione ad apprendere.
Ci sono anche altri aspetti che caratterizzano il mio lavoro: la consulenza alle Scuole ed agli insegnanti, alla famiglia in crisi e la mediazione familiare…ma ve ne parlerò nella prossima puntata! Per ulteriori informazioni ed approfondimenti, potete consultare il sito www.mediazionefamiglia.it oppure contattare il numero 338.6559655

<< torna indietro