Salve Dottoressa,
le scrivo con la speranza che possa riuscire a rassicurarmi in merito ai dubbi ed al conflitto interiore che mi attanagliano. Sono una giovane donna di 36 anni e, poco più di un anno fa, sono risultata positiva all’HPV test (ma negativa al pap-test). Sapendo comunque che il più delle volte il sistema immunitario riesce a debellare il virus da sé, non ci ho pensato più di tanto e, quando di recente ho ripetuto il test fiduciosa, è stato quasi angosciante quando – ricevuta la telefonata per l’esito – mi è stata confermata la persistenza del virus ma anche, per la seconda volta, la negatività al pap-test. Ceppo rilevato: il 31 (la prima volta non era stato determinato); al che sono stata invitata a fare una colposcopia, e mi è stato prospettato il vaccino (a cui sono contraria), come unico “rimedio”. Avendo al momento altri pensieri e problemi per la testa (mi è stato di recente diagnosticato un ipertono pelvico, e proprio in questi giorni sto affrontando una vaginite), e non potendo/volendo – al momento – affrontare anche questo dal punto di vista psicologico, ho disdetto l’appuntamento per la colposcopia, uscendo volutamente dal loro programma di screening gratuito per poi, eventualmente, proseguire per conto mio. Ora, io so che intorno alla questione dell’HPV vi è molto terrorismo psicologico ed un grande business che ruota attorno al vaccino; non voglio ignorare la presenza del virus (non potrei), anche se a volte mi chiedo quanto il problema sia pompato. Vorrei comunque intraprendere un percorso di “riequilibrio” volto al rafforzamento delle difese immunitarie da Settembre, ma sto ancora valutando qualche bravo professionista della zona, poiché ho tutte le intenzioni di ricorrere all’omeopatia. Intanto, però (ed è qui che mi cruccio), dopo tanto tempo è entrato nella mia vita un ragazzo, e non riesco a vivermi il rapporto in maniera davvero serena. Non abbiamo ancora avuto rapporti completi (quando sarà, con preservativo ovviamente), ma non me la sento di dirgli del virus per più di una ragione, anche perché non so quanto effettivamente il problema sia “reale”, o comunque tale da necessitare di essere confidato; e, tuttavia, dal momento che non sono una menefreghista ma una persona di coscienza, il pensiero è sempre lì, latente, come un tarlo, e gli scrupoli sono molti; anzi, mi sento in colpa anche per il preliminari avvenuti. Le chiedo… come devo comportarmi? Ha qualche suggerimento da darmi? Ho letto le domande e le risposte sul suo sito, ma sono in uno stato psicologico tale (essendo venute a convergere più cose insieme), che ho bisogno di una rassicurazione. Scusandomi per la prolissità che spero potrà comprendere, attendo con fiducia una sua risposta, poiché non so a chi rivolgermi e con chi parlarne… grazie mille.

Giulia.

Stia tranquilla, faccia tranquillamente l’amore con il suo nuovo compagno, utilizzi un preservativo per non restare incinta e per le malattie a trasmissione sessuale, non per HpV.

non si trasmette all’uomo il virus con i rapporti.

però deve fare la colposcopia e una terapia omeopatica per togliere l’HpV anche se il pap-test è negativo e quindi non ci sono rischi attualmente.secondo me non è necessaria la vaccinazione perché ci sono pochi studi che l’hanno sperimentata Come terapia una volta che la paziente ha già l’infezione virale.

invece con la terapia omeopatica e la fitoterapia si può rimuovere il virus.inizi una terapia e ripeta il controllo con la tipizzazione virale dopo 4/5 mesi.

E poi a volte anche l’amore guarisce!