Gentilissima dottoressa Panozzo,
ho 43 anni, gli ultimi 10 passati tra gravidanze e allattamenti. Ho tre meravigliose creature, il più piccolo è nato quasi 4 anni fa e, da allora, il ciclo non è più ricomparso (tranne una piccola perdita un paio di anni fa). Fino a marzo 2019 ho allattato, per cui il ginecologo e il mio medico di famiglia mi hanno detto che era plausibile non avere mestruazioni e che non era possibile valutare se stessi andando in menopausa, perché gli esami sarebbero stati falsati.
La scorsa settimana sono andata a fare una visita di controllo con ecografia e il ginecologo mi ha detto che è tutto a riposo, per cui mi ha prescritto la pillola anticoncezionale nella prospettiva di assumerla per i prossimi 4/5 anni. Gli ho fatto presente che, quando in gioventù avevo provato a prenderla, non l’ho mai tollerata, una addirittura mi procurava degli svenimenti. Gli ho anche detto che mia mamma, dopo alcuni mesi di TSO, ha sviluppato un tumore al seno e che sono già alcuni anni che faccio regolarmente la mammografia. Ma non è servito, secondo lui la pillola non c’entra nulla.
Altro elemento è che il mio terzogenito è affetto dalla sindrome dell’x-fragile. Le statistiche dicono che il 20% delle madri portatrici soffre di insufficienza ovarica precoce. Però al policlinico di Padova, al centro di riferimento nazionale per la sindrome, mi hanno detto che il numero delle mie triplette è molto basso e hanno escluso che potessi avere questo problema.
Chiaramente nel quadro c’è anche tanto stress, sia per le difficoltà del bambino, sia per la relazione con mio marito. Difficile era prima, impossibile è diventata dopo la diagnosi del bimbo. Per cui sto anche gestendo una separazione che definire molto complicata è un eufemismo.
Tutto questo per dirle che vorrei venire da lei. Visto che vengo da una certa distanza, organizzandomi in un menage piuttosto complicato, vorrei sapere se intanto è utile che mi faccia prescrivere degli esami del sangue dal mio medico di famiglia, in modo da arrivare già con i risultati.
Grazie per ora. Saluti.
Silvia

 

la vedo volentieri, mi telefoni e ne parliamo ( il numero è nel sito) , sicuramente possiamo vedere se è possibile risvegliare le ovaie addormentate con un rimedio omeopatico che lavori sullo stress e la fatica di questi anni, dipende da varie cose che valuteremo assieme

a presto