E’ stato pubblicato di recente uno studio Brasiliano sulla relazione fra funzione cognitiva e alimentazione in un gruppo di 10500 adulti dai 35 anni in su, valutati dal 2008 al 2019. La popolazione studiata è stata interrogata sulla frequenza di utilizzo di cibi “ultra processati” ed è stata valutata con test cognitivi standardizzati.

Della categoria dei cosiddetti “cibi ultra processati” fanno parte tutti i prodotti lavorati e precotti :patatine, snack, zuppe in scatola, gelati confezionati, wurstel, bevande come aranciata  ecc, salumi, cibi precotti, cereali zuccherati per la colazione, merendine ecc.  Questi cibi hanno troppo sale, zuccheri, conservanti e grassi e poche proteine e fibre e vitamine.
Da molti anni ormai si conosce il loro danno a livello cardiovascolare, aumentano, infatti il rischio di diabete, ipertensione, infarto, obesità…cioè il rischio della cosiddetta Malattia Metabolica, la malattia più diffusa nel mondo occidentale e nei paesi ricchi orientali . In questo studio è stato dimostrato che gli adulti che mangiavano più del 20% delle loro calorie giornaliere utilizzando cibi ultra processati, avevano il 28% di rischio di un declino cerebrale più veloce rispetto agli altri .

Per fare un esempio: il 20% di calorie  derivanti da cibi ultra processati (per una persona media che mangia 2000 calorie al giorno) corrispondono a 2 barrette di Kit Kat, oppure un pacchetto di patatine! Ovviamente mangiati tutti i giorni.

Lo stato di infiammazione cronica prodotto da una alimentazione scorretta evidentemente si riflette anche a livello cerebrale e intellettivo, infatti molti studi dimostrano che una corretta alimentazione (ricca di cibi freschi e salutari) migliora lo stato mentale dei bambini con deficit intellettivi e dei ragazzi Down

Quindi releghiamo il cibo spazzatura (se  ogni tanto ci piace) a rari momenti  nella nostra settimana  e utilizziamo invece regolarmente cibi sani, freschi, naturali, cotti con le nostre mani !