Paracetamolo, iboprofene, termometro, vitamine, saturimetro … tutto serve a quel positivo 59enne fumatore e fragile. Con poche parole scambiate al telefono, il suo medico ufficiale e assegnato dal servizio sanitario nazionale gli suggerisce paracetamolo per la febbre, iboprofene a prescindere, lo esorta a non promuovere Covid party e gli augura la buona fortuna. Qualora questa mancasse resta disponibile a nuovi contatti.

Quell’uomo, definito fragile dalla scienza protagonista resta solo, avverte quella distanza generata di enormi dimensioni, resta ancora una volta nel dubbio di ogni sintomo che compare o che svanisce. Ogni giorno e ogni notte quella soltudine resta il peggiore dei sintomi.

L’elegante e civile soluzione la propone terapiadomiciliare, un gruppo di uomini e donne competenti per studi e carriera che si propongono a scostare quella solitudine, a rivedere quelle distanze, inopportune nella medicina ma anche in ogni sana collettività.

Non conosco quella Dottoressa. Terapiadomiciliare ci consente di entrare in contatto e in tempi brevi si genera un rapporto rassicurante che scaccia quella solitudine senza esitazioni. Questa Dottoressa sta spendendo il suo tempo e le sue competenze, gratuitamente, forse motivata dalla bellezza del suo mestiere, forse per discutere quelle distanze generate. Per due volte al giorno si occupa di leggere i miei aggiornamenti, i miei parametri, i miei acciacchi. Quella solitudine resta un brutto ricordo, quanto la febbre e le ossa rotte dei primi giorni.

Tutta la conoscenza delle terapie ufficiali, è inconsistente se non accompagnata da quella preziosa presenza. Tutta la mia più grande riconoscenza a quella Dottoressa che ha saputo darmi quella serenità che ritengo essenziale, senza la quale la chimica da sola non può riuscire a far cura.

Esistono ancora competenza e solidarietà e prima di questa Covid avevo smesso di crederlo.

Grazie Dottoressa  e grazie a tutto il gruppo di terapiedomiciliari.

E grazie a lei e a tutti quelli che ringraziano con affetto e gentilezza. Fare il medico è un mestiere fantastico se l’istituzione ti da il tempo e la possibilità di stare vicino a chi ti chiede aiuto, spesso i medici ASL e gli Ospedalieri questo tempo non ce l’hanno e diventano solo dei burocrati, stressati e nervosi. Io sono fortunata e a volte mi sembra che i miei pazienti guariscano più per le parole e il dialogo che per le mie medicine…e il dialogo arricchisce ogni giorno anche me .